Silvano Merluzzi, il filosofo della dama.
Le persone sono tutte uguali di fronte alle regole della natura, ma in vita ci sono delle personalità che più di altre riescono a catturare i sentimenti a volte positivi ed a volte negativi della gente. C’è chi lo chiama carattere, chi lo chiama carisma, chi sensibilità, dote, intelligenza o qual si voglia qualità. Una cosa sicura è che certe persone lasciano davvero il segno dove passano, e quando vengono a mancare questo diventa la via per gli altri, come un profondo solco nel terreno che fa drenare la pioggia, rimanendo per certi versi sempre presenti tra noi. Per chi lo ha conosciuto bene, e dunque per chi ha avuto il privilegio di contrarre amicizia con Silvano queste parole non sono retorica, ma la pura verità. Silvano Merluzzi, di professione commerciante nasce a Piedim di Arta Terme nel 1946. Primo di quattro fratelli, trascorre i primi anni del dopoguerra come tanti altri suoi coetanei, senza tante comodità. Cresce in paese, dove stringe vere e durature amicizie con i compaesani e non solo. Verso la fine degli anni ’70, rileva il negozio di generi alimentari gestito per anni dal padre. Nel frattempo si crea una famiglia, arrivano le figlie e il lavoro inizia a prendere una piega stabile. Questo mestiere metterà in evidenza le qualità di questa persona eccezionale. Disponibile a qualsiasi orario verso tutti, in quanto si sa, in un paese di 200 anime la “bottega” alimentare era a quei tempi così vicini, ma già così distanti, il centro commerciale di allora, dove si poteva trovare un po’ di tutto. Una sorta di centro servizi dove si acquistava l’essenziale per ogni famiglia. Gli orari però non erano rigidi come nella vita moderna, quindi si trovava a dover soddisfare ogni esigenza anche nelle ore più impensate. Non era raro vederlo passare con la carriola cigolante carico di bombole del gas, anche di domenica o addirittura nella giornata di Natale. Chi rimaneva senza fiamma per l’arrosto chiamava, e lui sorridendo accorreva. Consegnava persino la spesa a domicilio nei paesi limitrofi, senza però addebitare alcun supplemento. La sua vita è sempre stata serena, al servizio del prossimo e della famiglia, amando tutti gli sport, ma uno in particolare: la dama! Grande appassionato e promotore del gioco si dedicava con grande entusiasmo nell’attività sia di dirigente del circolo tolmezzino, sia come organizzatore di tornei, dando particolare attenzione alla parte promozionale rivolta ai giovani. Ragazzi che personalmente scorazzava a gare e campionati, regalando loro grandi gelati come premio. Anche se la vita non sempre gli ha sorriso, è sempre riuscito a mantenere una serenità invidiabile, frutto della sua ferrea filosofia di vita. Era consueto sostenere che è inutile affannarci tanto per una o per l’altra ragione, tanto diceva “ quando vien l’ora di staccare il biglietto, si parte…”. Una colonna portante insomma, in tutti gli ambienti nei quali ci metteva il naso. Pio, una sera d’estate di qualche anno fa, improvvisamente il suo treno è partito. Aveva pronto in tasca il suo biglietto, che non ha esitato timbrare. Il solco è rimasto. L’acqua ha ripreso a defluirci e Silvano è sempre tra loro, i suoi amici del circolo damistico “Bruno Marini” di Tolmezzo. Vediamo un finalino proposto da un amico di Silvano, il quale ricorda di aver scritto la partita durante un incontro che li aveva visti avversari, e alla domanda: “Silvano, scusa, cosa hai mosso che devo segnare? Lui rispose: scrivi Silvano vince…..” ed infatti il bianco muove e vince. (Soluzione: 18-21 25-18 11-7 18-11 28-24 27-18 19-14 10-19 24-20 1-10 20-15 11-20 2-5 4-11 5-30)
venerdì 5 novembre 2010
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