giovedì 28 ottobre 2010

Dal M.V. del 06.10.10

Baba Sy il campione africano

“Baba Sy è senz’altro” , sostiene Ton Sijbrands, grande campione che si aggiudicò molti titoli mondiali, “uno dei più grandi damisti della storia”. Nato in Senegal nel 1935, Baba Sy era già, a 24 anni, il maestro incontrastato del gioco della dama al suo paese. In quell’anno fece il suo esordio in Europa stravincendo il titolo francese (il Senegal guadagnò l’indipendenza l’anno successivo). Nel 1960 la sua prima comparizione al campionato del mondo, ed è subito secondo ad un solo punto dal vincitore, il sovietico Tchegolev e davanti al campionissimo Kuperman. L’anno dopo, nell’importante torneo di Yalta che vinse con due punti di distacco, destò grande stupore un tiro mirabolante scaturito ai danni dell’esperto sovietico Agafonov. Fu questa occasione infatti a consacrare Sy come il più grande ideatore di tiri, etichettandolo come il fantasista per eccellenza. Nei cinque anni successivi vinse tutto quello che si poteva, fino ad essere considerato il primo ed il più grande damista africano. Nel ’62 vinse il Challenge mondiale, acquisendo di diritto a giocare il match per il titolo con l’allora campione mondiale Kuperman. Per motivi ancora sconosciuti, l’incontro che avrebbe dovuto suggellare il titolo di campione del mondo, non si giocò. Dall’anno seguente dopo una vittoria al torneo di Brinta, i suoi risultati iniziarono a calare vistosamente. Baba Sy rese noto in seguito di soffrire di una forma di malattia arteriosa che a volte non gli permetteva nemmeno di terminare le partite. Inoltre in quegli anni fecero il loro ingresso nel mondo delle 100 caselle i campioni Andreiko, Sijbrands, Wiersma e Gantwarg in possesso questi, di un gioco molto aggressivo. Dal punto di vista tecnico, la dote peculiare del nostro campione è stata senz’altro il “colpo d’occhio”. Nel 1962 ad esempio, giocando una simultanea contro ben 150 damisti, ottenne una delle sue più impressionanti vittorie. Vediamo nel diagramma un’altra magnifica combinazione eseguita in una partita lampo contro Rotteveel, dove il bianco muove e vince con le seguenti 28-32 37-17 4-10 15-31 26-48 20-9 48-4. Giocatore tranquillo, ma se la classifica lo richiedeva, era in grado di attaccare in maniera incredibile. A tal proposito rimane molto famosa la partita del campionato del 1960 in cui attaccò Tchegolev da tutte le parti, con condotte una più intrepida dell’altra, anche se il russo riuscì magistralmente a condurre la parità. Rimane famoso anche per la sua innata signorilità ed educazione, sia nella dama come nella vita. Sosteneva che prima di ogni altra cosa, bisogna imparare a perdere con dignità, qualità che ha però poco utilizzato, viste le sue pochissime sconfitte. Morì improvvisamente nel 1978 in un incidente stradale a Dakar, lasciando nel mondo della dama, un vuoto mai più colmato. Negli anni a seguire, la Federazione Mondiale decise di attribuirgli a postumi il titolo di campione del mondo del 1963 che era rimasto non assegnato, proprio a causa del match non giocato tra lui e Kupermann. Del resto, non fu un regalo, in quanto Baba Sy era in vantaggio di 12 a 10 negli scontri diretti con il suo avversario. Ad ogni modo sarebbe stato considerato oggi campione “ax equo”.

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